domenica 23 dicembre 2012

Palazzo Reale di Capodimonte ♥ Napoli

Buongiorno a tutti e Buon Natale! Era un bel po' che non tornavo in questo blog e ho notato con piacere che le visualizzazioni, invece che diminuire, sono aumentate tantissimo, alcuni giorni anche piu' di 300!!! Ho deciso, quindi, di continuare a scrivere :)! L'anno appena trascorso e' stato il piu' importante della mia vita: e' nato il mio dolcissimo bimbo, Matteo ♥, ed ora e' a lui che dedico tutte le mie attenzioni e il mio tempo. Il primo post dopo questo lungo periodo di silenzio riguarda proprio la prima passeggiata artistica fatta insieme, il giorno del mio compleanno, alla Reggia di Capodimonte, a Napoli. E' una delle quattro residenze fatte costruire dai Borboni durante il Regno delle due Sicilie, insieme al Palazzo Reale di piazza Plebiscito, alla Reggia di Caserta e alla Reggia di Portici. Ospita al suo interno il Museo Nazionale di Capodimonte ed e' circondato da un meraviglioso giardino all'inglese con vista sulla città e sul golfo. Noi ci siamo limitati alla passeggiata in giardino, il Museo l'avevo già visto qualche anno fa e non mi sembrava l'ambiente piu' adatto per un bimbo di due mesi :) (se decidete di andarci, comunque, vi consiglio di non tralasciare niente e dedicare alla visita un'intera giornata, passando prima dal museo, a mente fresca, e poi dal parco, per rilassarvi tra la rigogliosa vegetazione e godere di uno splendido panorama).
Eccoci sul maestoso viale che conduce alla Reggia:




quello che vedete è uno dei due prospetti. Il Palazzo si sviluppa in senso longitudinale, attorno a tre cortili interni comunicanti tra loro. Il rosso dell'intonaco è quello tipico delle residenze napoletane, la pietra utilizzata per le finestre, le paraste e gli altri elementi che scandiscono la facciata è il piperno grigio. La struttura è semplice e caratterizzata da uno spiccato classicismo: due ordini di finestre sovrastate da un mezzanino e da una balconata di coronamento. Fu fatto costruire da Carlo III di Borbone, nel 1738, su progetto degli architetti Antonio Medrano e Antonio Canevari , per ospitare le collezioni d'arte ereditate dalla madre, Elisabetta Farnese. Contemporaneamente veniva costruita anche la Real Fabbrica di Porcellane, che sarebbe rimasta in loco soltanto fino al 1759.



Qui siamo nei cortili interni, comunicanti tra loro mediante imponenti arcate:
 


L'ingresso del Museo Nazionale di Capodimonte è proprio sotto questi portici, sulla destra rispetto al portone di ingresso.


 
 
Ecco il mio tesoro in passeggino! Allora aveva solo due mesi, ora ne ha quasi sei ed è un ometto :)

 
Qui è sulle scalinate del Museo, a respirare un pò di "aria artistica" ;))...
 
 

Torniamo ora all'esterno per fare una passeggiata attorno al Palazzo. Quello che vedete in foto è uno dei due lati corti...

 
 
Proprio in questo punto, guardando all'orizzonte, si vede uno splendido panorama sul golfo di Napoli. Il posto fu scelto dal Sovrano Carlo III proprio per la sua suggestiva posizione sulla città; il progetto iniziale prevedeva una residenza di Corte immersa in una grande riserva di Caccia, poi l'edificio fu adibito principalmente a Museo.





Qui siamo sul retro e questo  è il secondo prospetto...





Il Parco che circonda il Palazzo si dispone  sui cinque vialoni che si dipartono dal portone centrale.


 

La parte del giardino più vicina alla Reggia presenta un aspetto "all'inglese", con una variegata vegetazione e un aspetto selvaggio.



Ecco Dany su uno dei tanti alberi secolari dell'immenso giardino...


 
Se non si è appassionati d'arte si può accedere al parco, gratuitamente, anche solo per trascorrere una piacevole giornata in compagnia di amici, come fanno tante persone del posto.


La nostra prima escursione artistica è stata breve ma piacevolissima :). Spero di poter accompagnare Matteo in tantissime altre passeggiate, artistiche e non :), nel corso della sua vita e auguro a tutti voi di poter vivere le stesse indescrivibili emozioni che ho provato io quest'anno♥.
Buon Natale! :)




domenica 25 dicembre 2011

Basilica di Santa Sofia (Ayasofya) ♥ Istanbul

Salve a tutti e Buon Nataleeeee!!!! ♥ :-) Quest'anno ho per voi un regalo SPECIALE, le foto di un posto unico e affascinante che consiglio a tutti di visitare : la Basilica di Ayasofia (Santa Sofia, la Santa della Sapienza di Dio) ad Istanbul!!! Si tratta di un edificio secolare che  porta i segni dell'alternarsi delle svariate civiltà che, nel corso dei secoli, si sono susseguite nella città del Bosforo, rendendola oggi una metropoli tanto cosmopolita. Non è stato possibile, in questo caso,  fare una scelta delle foto, perché sono tutte IMPORTANTISSIME per capire... Ecco la struttura esterna, fotografata di notte! Sicuramente non è tra gli edifici esteticamente più belli della città e purtroppo non è neanche in buono stato di conservazione, ma la sua importanza deriva dal fatto che racchiude in sé tanti anni di storia...


L'aspetto attuale del monumento è il risultato di successivi interventi. La prima struttura, a pianta basilicale latina, risale all'epoca di Costantino il Grande (IV sec.d.C.) e andò completamente distrutta da un incendio. La stessa sorte toccò anche alla seconda ricostruzione, effettuata sotto Teodosio II,  nel 415 d.C,  diretta dall'architetto Rufino. Entrambe presentavano il tetto in legno. L'edificio attuale risale invece alla terza ricostruzione, voluta dall'Imperatore Giustiniano, nel 532 d.C.,  subito dopo l'incendio che aveva distrutto la precedente chiesa. L'imperatore volle che il nuovo edificio  assumesse dimensioni colossali e affidò il progetto ad Antemio di Tralle (fisico e matematico) ed a Isidoro di Mileto (architetto). Già nel 537 d.C., la chiesa veniva inaugurata e diveniva sede principale del patriarca ortodosso di Costantinopoli....


Eccoci davanti al nartece (portico) che precede l'ingresso...




...all'interno del quale è ancora possibile ammirare i colorati  rivestimenti marmorei delle pareti e alcuni mosaici risalenti al IX sec.d.C, tra cui il Cristo benedicente che vediamo in foto  ...






Ecco la pianta della chiesa! Si tratta di un ampio rettangolo di 71x77m, al centro del quale si sviluppa l'ampia cupola che domina tutto l'interno.


Ciò che subito ci colpisce entrando sono la maestosità degli spazi ed i giochi di luce creati dalle innumerevoli finestre presenti lungo la cupola centrale e le semicupole perimetrali. La magia e la magnificenza del posto sono ben descritti da Procopio di Cesarea, storico e intellettuale alla corte di Giustiniano, nel De aedificiis:

"Vi abbondano splendidamente la luce del sole e il riflesso dei suoi raggi rispecchiati dal marmo. E invero si potrebbe dire che il sole non ne illumini dall'esterno il suo interno, ma che la radiosità nasca dall'interno stesso, e una tale abbondanza di luce bagna questo santuario [...]



[...] La cupola è meravigliosa nella sua grazia, ma, per l'apparente fragilità della sua consistenza, provoca un vero senso di terrore. Sembra infatti galleggiare nell'aria non sostenuta da alcuna solida base, librarsi in alto a rischio di chi si trova all'interno[...]




[...] Su ciascun lato, dalla pavimentazione, si alzano colonne; anch'esse non sono disposte in linea retta, ma rientrano configurando un semicerchio, quasi che si concedano reciprocamente in una danza corale...[...]


[...] Tutti questi particolari, disposti insieme con incredibile abilità a mezz'aria e galleggianti l'uno rispetto all'altro e posanti solo sulle pareti a loro prossime, introducono nell'opera un'armonia unica ed eccezionale, eppure non consentono allo spettatore d'indugiare a lungo nello studio di alcuni di essi, ma ogni particolare cattura l'occhio e lo attira irresistibilmente a sé. Così, la visione è costantemente costretta a spostamenti repentini[...] L'intero soffitto è rivestito d'oro puro, che aggiunge gloria alla bellezza, eppure prevale la luce riflessa dalle pietre, che competono in splendore con l'oro [...] chi potrebbe mai narrare la bellezza delle colonne e delle pietre di cui la chiesa è adorna? Si potrebbe credere di trovarsi in un prato in piena fioritura. Perché ci si meraviglierebbe sicuramente del colore porpora di alcune di esse, del verde di altre e di quelle su cui il cremisi crea un bagliore e di quelle da cui si sprigiona il bianco e ancora di quelle in cui la Natura, alla stregua di alcuni pittori, si è sbizzarrita con i colori più contrastanti. E chiunque entri a pregare avverte subito che non è per un qualche potere o abilità umana, ma per volere di Dio che quest'opera d'arte è così finemente riuscita [...]








Meravigliosa doveva, dunque, essere la chiesa subito dopo la sua costruzione... L'aspetto attuale, purtroppo, rende soltanto in parte l'idea dell'antico splendore a causa delle tantissime vicissitudini e  trasformazioni a cui l'edificio fu sottoposto nel corso dei secoli...


Primo fra tutti il terremoto del 558 d.C quando, tra le altre parti della chiesa, crollò anche la cupola centrale (l'attuale cupola, infatti, risale ai lavori di ripristino eseguiti  da Isidoro il Giovane, nipote di Isidoro di Mileto, subito dopo il terremoto). Seguì poi, nell'VIII sec., il periodo iconoclasta, in cui fu ordinata la rimozione di tutte le immagini sacre presenti nella decorazione; fino ad arrivare , nel 1204, alla profanazione ed ai saccheggi operati dai soldati "cristiani" della IV crociata, che probabilmente le causarono il danno peggiore. 



Nel 1453, con la caduta dell'Impero Romano d'Oriente, per opera di Mehmet II il Conquistatore, Santa Sofia fu trasformata in moschea. Da quel momento in poi la chiesa subì notevoli cambiamenti: nel 1520, sotto Solimano il Legislatore, furono coperti con la calce gran parte dei mosaici bizantini che ricoprivano le pareti e, nel corso degli anni, furono costruiti i quattro minareti che ne caratterizzano l'esterno, la tribuna per il muezzin ed il pulpito...



Gli elementi della religione islamica coesistono così con quelli della tradizione cristiana!



 Nell'abside vediamo il mosaico bizantino del IX sec. raffigurante la Madonna in trono...


...e nei pennacchi della cupola affreschi del X sec raffiguranti i cherubini...









Questa invece è la colonna "trasudante", così chiamata perchè, essendo costruita in travertino, assorbiva l'umidità della cisterna sottostante. Nell'antichità, proprio per tale fenomeno, era ritenuta "miracolosa" e veniva chiamata "colonna dei Desideri"! Ancora oggi, infilando il dito nella fessura, è possibile esprimerne uno :-/ :-))


Ora, invece, ce ne andiamo al piano superiore...


Qui siamo nella galleria del Matroneo...



...da questo meraviglioso punto di osservazione, è possibile ammirare uno splendido spettacolo dall'alto...



Anche qui le testimonianze della tradizione bizantina, come i caratteristici capitelli intarsiati,


coesistono con quelli della tradizione islamica...




 

...guardando in alto troviamo anche traccia, sotto le pareti dipinte, degli antichi mosaici bizantini che ricoprivano le pareti....





 ...questo invece è quel che si vede sbirciando fuori dalle finestre del piano superiore :-)...



Avere una visione d'insieme del tutto è quasi impossibile per la vastità dello spazio e la gran quantità di opere in esso contenute....Spero almeno, però, di avervene dato un'idea! :-) 


Alla pianta di questa chiesa si ispira, seppur in piccolo, quella di Santa Sofia di Benevento (vi ricordate? Ve ne avevo parlato proprio un anno fa!) dove mi sono sposata :-)...e per me ha un grande significato :-)! 


Eccola vista dall'esterno! Sicuramente meriterebbe dei restauri...ma provate ad immaginarla come l'aveva descritta Procopio, appena costruita :-)...........


Per stasera non ho più niente da dire, ma credo di avervi annoiato abbastanza!!! :-)) ^_^
Vi auguro di cuore un sereno Natale ♥♥♥♥♥♥

P.s. Se non siete abbastanza annoiati potete trovare altre informazioni interessanti su Storia dell'Architettura Occidentale di David Watkin ;-)...

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