domenica 3 ottobre 2010

La Certosa del Galluzzo ♥

Eccomi ancora!!! La storia di questo post è un pò tormentata, l'ho preparato e poi l'ho perso... :-))) e non riuscivo più a ritrovarlo da nessuna parte...la solita sbadata!!! :-/ Poi l'ho riscritto perchè volevo farvi vedere le foto che ho scattato domenica scorsa insieme ai miei genitori alla Certosa del Galluzzo! Pensavamo di passare una tranquilla domenica pomeriggio in ritiro spirituale :-) e invece niente! Un vecchio frate brontolone, che aveva il compito di accompagnarci nella visita, ha rovinato l'atmosfera :-). Insieme ad un gruppo di più di trenta persone , venute lì probabilmente con i nostri stessi intenti :-), non riuscivamo a stargli dietro: su e giù per le scale del convento, dalla Pinacoteca alla Chiesa, al Colloquio, al Chiostro Grande...tutto di fretta!!! Neanche il tempo di scattare una foto che il frate ripartiva, richiamando infastidito gli ultimi della comitiva, tra i quali immancabilmente c'ero anch'io ;-))). Alla fine del giro abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo...La Certosa mi è piaciuta molto! Si trova sulla sommità del monte Acuto ed è possibile vederla anche dall'autostrada. In undici anni di vita fiorentina non ero ancora riuscita a visitarla... Fu fondata nel 1342 da Niccolò Acciaiuoli e dedicata a San Lorenzo Martire; fino al 1958 fu sede dell'ordine dei Certosini, ai quali subentrarono poi i Benedettini Cistercensi.






Come accennavo prima, l'edificio è composto da più parti; la nostra visita è iniziata da Palazzo Acciaiuoli, di cui vedete in foto la bellissima scalinata con arcate che affacciano sulle colline toscane.








All'interno del Palazzo c'è la Pinacoteca, che custodisce le scene della Passione di Cristo affrescate dal Pontormo, un tempo collocate nei lunettoni del Chiostro Grande. La conservazione dei dipinti non è delle migliori, probabilmente proprio per l'originaria ubicazione degli stessi, ma comunque è possibile scorgervi la mano del'artista e quel senso di angoscia e tormento che caratterizza gran parte delle sue opere e che mi ha da sempre affascinata.


Pontormo, Deposizione (1523-1525)
Pontormo, Cristo davanti a Pilato (1523-1525)

Pontormo,  (1523-1525)

Pontormo, La Resurrezione (1523-1525)

Una volta fuori dalla Pinacoteca ci siamo ritrovati in un ampio piazzale, che abbiamo attraversato "di corsa" :-) per giungere alla Chiesa, fondata anch'essa nel 1300 e contenente affreschi e sculture risalenti al XVI e XVII sec.











 
La parte che ho apprezzato di più di tutta la visita è stata il Colloquio, un piccolo ambiente rettangolare all'interno del quale i certosini si riunivano per la ricreazione settimanale. Ornato da otto splendide vetrate realizzate da maestri vetrai del 1500 e raffiguranti la Storia dell'ordine Certosino. Potete ammirarle in sequenza: splendidi gli effetti di luce, ombra e colore che creano in quel piccolo spazio!








Dal Colloquio siamo poi passati al Chiostrino dei Monaci, alla Sala del Consiglio (con la Crocifissione di Mariotto Albertinelli, della scuola del Perugino), al Refettorio fino al Chiostro Grande.




 


Abbiamo anche visitato una delle 18 celle certosine che componevano il Convento, dotate di ingresso con soggiorno e angolo cottura :-), camera da letto e giardino...molto grandi perchè i certosini vivevano in cella!  :-/...
Siamo al termine della visita ^_^ Per concludere la "maratona" e per riprendermi dalla fatica ho fatto una sosta al negozietto di liquori prodotti dai monaci e ho comprato l' "Elixir di S. Bernardo" ^_^ amaro-tonico-digestivo...ve lo sconsiglio vivamente! ;-)))

venerdì 24 settembre 2010

Il Cristo velato ♥

Ciao cari lettori (8 compresa me :-/...sigh!), oggi vi consiglio un posto da visitare assolutamente se siete in gita a Napoli ^_^: la cappella di Sansevero in via F. De Sanctis, 19 (occhio alle borse però!!!).
All'interno trovate una delle sculture più suggestive della città: il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino ♥. La particolarità è nel velo sottilissimo che ne ricopre il corpo , di cui lascia trasparire incredibilmente le fattezze anatomiche.








Mi è piaciuta molto anche la statua raffigurante la Pudicizia, realizzata da Antonio Corradini nel 1752 e situata nell'angolo in fondo a sinistra, straordinaria anch'essa per  il minuzioso intaglio del marmo e per la resa del velo.


La decorazione odierna della cappella, ricca di simbolismi ed allegorie, fu voluta e commissionata da Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero e personalità di spicco dell'illuminismo napoletano, per rendere immortale il suo casato.


L'alone di mistero che ha da sempre avvolto  il suo personaggio rende il posto ancora più intrigante.  Esoterista, grande mecenate, interessato alle arti, alla scienza ed al sapere in generale, fu egli stesso inventore. Si dice infatti che, nei sotterranei del suo palazzo in San Domenico Maggiore, compisse svariati esperimenti, di cui però non ha mai voluto rivelare i segreti. A tal proposito, al piano inferiore del Museo, si trovano le due macchine anatomiche: i cadaveri di uomo e  di una donna, perfettamente conservati (non si sa ancora  di preciso in che modo),  che presentano ancora intatti il sistema nervoso e vascolare! La visione di  questa parte la consiglio naturalmente soltanto ai più coraggiosi: io mi sono limitata ad uno sguardo veloce per evitare svenimenti in pubblico :-))) . La descrizione particolareggiata della Cappella potete trovarla sul sito internet  http://www.museosansevero.it (bellissime tutte le statue!). Buon week end a tutti ^_^

P.S. Stavolta purtroppo le foto non le ho fatte io perchè non era permesso! Le macchine anatomiche guardatele pure sul sito, sono troppo poco romantiche per il mio blog :-)! ♥

domenica 19 settembre 2010

J.Torrents Lladò ♥

Ciao a tutti! :-) I miei post purtoppo non sono molto frequenti perchè sono sempre indaffaratissima!!! :-/ Oggi però mi andava proprio di scriverne uno quindi mi sono ritagliata un pò di tempo per farlo! ^_^ Vorrei mostrarvi le foto della casa museo di Joaquin Torrents Lladò, vista durante una piovosa :-)vacanza a Palma di Maiorca quattro anni fa. Non avendo altro da fare, ed essendo il tempo sempre bruttissimo, ho visitato Palma in lungo e in largo (luoghi artistici, si intende!), per la gioia del mio ragazzo. :-))) Durante i nostri giri abbiamo trovato, per puro caso, la casa Museo di Torrents Lladò, pittore spagnolo, che fino ad allora non conoscevo, vissuto nell'isola e morto nel 1993 . Uomo "bello, inquieto ed elegantissimo" (come lo definiva Claudio Strinati nel catalogo della mostra antologica del 1999), trasferisce nella pittura uno spiccato senso estetico ed un gusto raffinato. Principalmente ritrattista e paesaggista, nelle sue tele riproduce personaggi del tempo e splendidi scorci dell'isola. La casa dove ha vissuto è rimasta praticamente intatta: ci sono ancora tutti gli oggetti, l'arredamento e le opere dell'artista. Ormai i ricordi sono un pò sfocati ma mi è rimasta impressa l'atmosfera di mistero che si respirava in quel luogo.














Nella penombra del salotto erano collocati  ritratti di donna che ben si accordavano con l'ambiente circostante per i loro toni cupi e le pose teatrali dei soggetti; dal fondo della stanza proveniva il suono di un pianoforte  i cui tasti si muovevano mediante un congegno meccanico :-/ dando l'impressione che fosse un pianista invisibile a suonare!




Al piano superiore della casa c'era invece lo studio dell'artista, con tutti gli attrezzi del mestiere e la camera da letto, arredata con gusto raffinatissimo e ancora piena dei suoi abiti. Al contrario dei cupi ritratti del piano inferiore, qui ritroviamo tele raffiguranti paesaggi coloratissimi, per lo più maiorchesi, caratterizzati da un'atmosfera quasi surreale. 


                   


                    

 
         



         


                          
         



         



        



              

                          
                  

                            
                            

mercoledì 8 settembre 2010

Artista emergente ♥

Ecco come mi vede Sarotta ♥, la bellissima bimba della mia amica Tonia!
Questo è il biglietto d'auguri che ha disegnato per il mio compleanno ^_^: un'opera d'arte che si commenta da sola!!! ^_^

Sarotta, Ritratto di Katioska, pennarello su carta ^_^

sabato 4 settembre 2010

Sette opere di misericordia ♥

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Sette opere di misericordia,
1606, olio su tela, 390x260 cm, Napoli, chiesa del Pio Monte della Misericordia


Bellissima opera del Caravaggio che ho visto a Napoli durante un "pellegrinaggio estivo" alla scoperta delle chiese del centro storico! ^_^

Si trova nel Pio Monte della Misericordia, un' istituzione benefica d'ispirazione cattolica creata nel 1602 da sette nobili del posto, per l'esercizio delle sette opere di misericordia corporale ricordate nel Vangelo: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti [...]Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi [...] In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me [...] Mt 25, 31-46.


La meravigliosa tela del Caravaggio, custodita nella piccola chiesa barocca interna all'edificio, sintetizza le finalità dell'istituzione benefica nel linguaggio dissacrante proprio del pittore. Le varie scene che coesistono all'interno dello stesso quadro sono di un realismo sconcertante e sembrano essere ambientate proprio nei vicoli che circondano il Pio Monte ^_^.
Ecco come si presenta all'esterno l'edificio che ospita questo tesoro :-):


Francesco Antonio Picchiatti, Pio Monte della Misericordia,
1658-1670, Napoli

domenica 29 agosto 2010

San Biagio a Montepulciano ♥

Sapevate che a Montepulciano c'è una bellissima chiesa dedicata a San Biagio? ^_^ Ci sono stata qualche tempo fa in occasione della mostra sui Macchiaioli e ho fatto questa bellissima scoperta ;-). Una basilica immersa nel verde del paesaggio toscano a pochi passi dal centro storico. Vi si arriva attraverso un lungo viale alberato, che sembra rivelarcela pian piano, man mano che si avanza.

Antonio da Sangallo il Vecchio, Chiesa di San Biagio,
1518, Montepulciano.

Terminato il viale ci si trova davanti un meraviglioso edificio tardorinascimentale che si staglia maestoso su di un vasto prato e la cui grandezza è accentuata dall'assenza di altre costruzioni.
Fu realizzato su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio, nel 1518, al posto di un'antica pieve paleocristiana dedicata a Santa Maria. L'intera struttura è un emblema del linguaggio architettonico rinascimentale, con la sua pianta a croce greca, la cupola su alto tamburo e la scansione del paramento murario esterno in due registri, decorati da elementi tipici dell'estetica del tempo quali paraste, semicolonne, nicchie, timpani e oculi.
L'elegantissima torre campanaria sulla sinistra conferisce slancio all'edificio ed è caratterizzata da una ricca decorazione plastica; il progetto iniziale prevedeva la presenza di due campanili simmetrici ma quello destro non fu mai portato a termine.

Antonio da Sangallo il Vecchio, Chiesa di San Biagio,
1518, Montepulciano.

Ecco un bellissimo raggio di sole che illumina l'interno della Chiesa ^_^! Qui gli elementi plastico decorativi sono gli stessi dell'esterno e quel che mi ha colpito maggiormente è la spaziosità, l'equilibrio e l'armonia del tutto.








Della mostra sui Macchiaioli non ho fotografato molto :-/. Si tratta di una raccolta di settanta opere, tra capolavori e inediti privati, esposte all'interno della Pinacoteca Crociani e delle Logge della Mercanzia (anche un buon motivo, quindi, per visitare il centro storico della città e le sue innumerevoli cantine ed enoteche  ^_^ )...    




Di seguito, Contadina tra i pioppi di Giovanni Fattori :-). Uno dei miei preferiti  per quel senso di serena quotidianità che comunicano le sue opere.

Giovanni Fattori, Contadina tra i pioppi,
olio su tela, 1875

Lorenzo Gelati, Figura fra i pioppi, 
olio su tela, 1875 


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