venerdì 2 agosto 2013

Claude Monet ♥ Metropolitan Museum of Art, New York



Claude Monet The Houses of Parliament (Effect of  Fog), 1903-4
Oil on canvas. Signed and dated (lower left): Claude Monet 1903


Claude Monet :Rouen Cathedral: The Portal (Sunlight) ,1894
Oil on canvas.
Signed and dated lower left: Claude Monet 94


Claude Monet,  Haystacks (effect of Snow and Sun), 1891
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 91


Claude Monet, The Four Trees, 1891
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 91


Claude Monet, Palm Trees at Bordighera, 1884
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 84


Claude Monet: The Valley of Nervia, 1884
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 84


Claude Monet, The Doge's Palace Seen from San Giorgio Maggiore, 1908
Oil on canvas
Signed and dated (lower right): Claude Monet 1908


Claude Monet, Morning on the Seine near Giverny, 1897
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 97


Claude Monet, The Manneporte near Etretat, 1886
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 86


Claude Monet, Ile aux Orties near Vernon, 1897
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 97


Claude Monet: Bridge over a Pond of Water Lilies, 1899
Oil on canvas
Signed and dated (lower right): Claude Monet/99


Claude Monet, Water Lilies,Reflections of Weeping Willows, c.a.1916-19
Oil on canvas
Stamped (lower right): Monet


Claude Monet, The Manneporte (Etretat), 1883
Oil on canvas
Signed and dated (lower left) :Claude Monet 83


Calude Monet, The Path through the Irises, 1914-17
Oil on canvas
Stamped (lower right): Claude Monet


Claude Monet, Water Lilies,  1919
Oil on canvas
Signed and dated (lower left): Claude Monet 1919

martedì 30 luglio 2013

Vincent Van Gogh ♥ Metropolitan Museum of Art, New York

Prima di cancellare dalla memoria del mio I-Phone le migliaia di foto artistiche accumulate negli anni, ho deciso di pubblicarne una carrellata in questo blog, pur senza tante spiegazioni e commenti  (perchè sarebbe impossibile descrivere una quantità tale di opere d'arte e perchè ci tengo molto a pubblicarle tutte). Iniziamo dal Metropolitan Museum of art di New York e dalla sezione che ho preferito in assoluto: la pittura europea del XIX sec. Di seguito potete ammirare tutte le tele di Vincent Van Gogh che ho visto e fotografato. In passato ne avevo già pubblicato alcune... Vi consiglio di visitare il Met almeno una volta nella vostra vita e spero che i prossimi post vi diano l'idea della sua grandezza e dell'immenso patrimonio artistico in esso contenuto. Buona visione...

Vincent Van Gogh, The Flowering Orchard, oil on canvas
Signed (lower left): Vincent


Vincente Van Gogh, Cypresses, 1889, oil on canvas


Vincent Van Gogh, Irises, 1890, oil on canvas

Vincent Van Gogh, Oleanders, 1888, oil on canvas
inscribed: (on cover of book): EMILE ZOLA/ LA joie de/ vivre;
 (on spine of book) La joie/ de/ vivre/ Emile/ Zola


Vincent Van Gogh, L'Arlésienne: Madame Joseph-Michel Ginoux
(née Marie Julien,1848-1911),
 
1888-89, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, Sunflowers, 1887, oil on canvas
Signed and dated (lower left): Vincent 87

Vincent Van Gogh, First Steps, after Millet, 1890, oil on canvas

Vincent Van Gogh, The Potato Peeler , 1885, Oil on canvas

Vincent Van Gogh, Wheat Field with Cypresses. 1889, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, Roses, 1890, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, Women Picking Olives, 1889, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, Shoes, 1888, Oil on canvas
Signed (lower left): Vincent


Vincent Van Gogh, Bouquet of Flowers in a Vase, 1890, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, Olive Trees, 1889, Oil on canvas


Vincent Van Gogh, La Berceuse (Women Rocking a Cradle; Augustine-Alix Pellicot Roulin, 1851-1930)
1889, Oil on canvas
Signed and dated (on arm of chair): vincent/ arles 89;
inscribed (lower right): La / Berceuse
Vincent Van Gogh, Self-Portrait with a Straw Hat, 1887
Oil on canvas

domenica 31 marzo 2013

Genua Atelier espone Giuseppe Lambertucci

Buongiorno a tutti e Buona Pasqua! :)

Oggi ho il piacere di mostrarvi le foto delle opere di Giuseppe Lambertucci, esposte nel mio Atelier di via Aretina fino al 30 aprile 2013. 
Si tratta della prima di una serie di esposizioni artistiche che si susseguiranno da questo momento in poi presso "Genua Atelier", per farvi ammirare dal vivo delle splendide tele e per coniugare le mie due passioni, per l'arte e per la moda.
Se ancora non lo avete fatto, venite a farmi visita al più presto!

Di seguito potete ammirare i deliziosi dipinti di Giuseppe Lambertucci...

Ginestra, Giuseppe Lambertucci, olio su tela

Ortensia blu, Giuseppe Lambertucci, olio su tela

Ortensia, Giuseppe Lambertucci, olio su tela

Farfalla, Giuseppe Lambertucci, olio su cartone telato

Giardino, Giuseppe Lambertucci, olio su cartone telato

Riporto, inoltre, alcune notizie bibliografiche, fornitemi dall'artista stesso, e uno scritto sulla sua pittura, di Nicola Micieli, tratto dalla mostra "Fantasticarte".




Giuseppe LAMBERTUCCI

Nato a Bientina nei 1936, trascorre la gioventù a Ponte a Cappiano, oggi vive e lavora tra Santa Croce sull'Arno e Firenze. Autodidatta, partecipa con successo a varie manifestazioni ottenendo premi e riconoscimenti. Conosce critici e letterati di chiara fama che lo presentano poi in mostre personali in Italia e all'estero. Nel '77 realizza le prime cartelle litografiche nella stamperia d'arte di Giuliano Angeli in Via della Zecca a Lucca.

Dal '78 si dedica anche all'incisione e, frequentando assiduamente la stamperia d'arte II Bisonte e successivamente la stamperia d'arte Edigrafica di Raffaello Becattini a Firenze (dove lavora a fianco di grandi maestri), realizza un'importante serie di cartelle grafiche sul tema ecologico ed esistenziale, tra le quali Pianeta padule con poesie inedite di Luciano Marrucci e Alberto Pozzolini e testi critici di Alberto Giotti e Piero Malvolti, // trionfo e L'esilio su testo poetico di Piero Bigongiari, che viene presentata da Pier Carlo Santini al Gabinetto Letterario G. P. Vieussieux in Palazzo Strozzi a Firenze, e L'umana mimes di Pier Paolo Pasolini con testo critico di Vittorio Sgarbi, presentata da Alberto Pozzolini al teatro degli Animosi di Carrara.

Nel '94 è tra i pittori invitati nell'ambito del Progetto La pelle nel muro dipinto, curato e ideato nello stesso anno a Santa Croce sull'Arno da Romano Masoni. Una sorta di museo all'aperto dove attraverso la metafora della "pelle", si racconta la storia del nostro paese. Nel '99 su invito di Nicola Micieli, espone l'opera grafica dall'Utopia alla Speranza presso la Limonaia di Pisa, nella rassegna Incisione Pisana del 900. Esegue su commissione tre importanti opere a tema religioso quali una Crocifissione nel¬la Chiesa di Capanne - Montopoli Val d'Arno, una Resurrezione nella Chiesa del Sacro Cuore di Ponte a Egola - San Miniato e due statue in terracotta sui portali della Chiesa di Sant'Andrea a Santa Croce sull'Arno. Nel 2003 è inserito nel progetto multimediale Terre del Rinascimento curato dal Museo Leonardiano di Vinci.

Nel 2004 realizza, con l'Alto Patrocinio del Comitato Nazionale per i Festeggiamenti del VII Centenario della Nascita di Francesco Petrarca, una cartella sull'opera del poeta composta di sei incisioni con testo di Michele Feo.

Nel 2008, nel 130° anno della Confraternita di Misericordia di Santa Croce sull'Arno, realizza il dipinto Angeli e una incisione sullo stesso tema. Nel 2009, per conto del Comitato per le Celebrazioni del Settimo Centenario dalla Morte della Beata Cristiana di Santa Croce sull'Arno, realizza una medaglia e un'incisione commemorative. Nel 2010 esegue il ritratto di Sua Eccellenza Mons. Fausto Tardelli, vescovo di San Miniato. Il ritratto è parte importante della sua attività e lo pone all'attenzione di personalità in Italia ed all'estero.




Il sogno di volare

Nella pittura di Giuseppe Lambertucci, così dichiarata e congrua nei linguaggio, aderendo al reale in termini non mimetici ma con l'elasticità che la rende disponibile al racconto in convergenza di situazioni umane e aspetti del mondo fenomenico, il fantastico non è una scelta di campo espressivo, dunque una condizione stabile dello stile che escluda altri possibili versanti della ricerca e della comunicazione artistica. Si tratta piuttosto di una declinazione, un aspetto abbastanza ricorrente del suo visibile parlare. Ossia del permutare in racconto, appunto, momenti della propria rete relazionale e delle suscitazioni interiori che ne scaturiscono.

Nella figurazione tipica di Lambertucci sempre fondata sulla proprietà costruttiva del disegno, rifuggendo una qualsivoglia mediazione fotografica, filtra il rapporto, invero non sempre appagante o pacificato, che da uomo sensibile e avveduto egli ha con la complessità del mondo nel quale è immerso. E se egli ama soffermarsi, che so, sullo splendido paramento di una pianta fiorita che invade l'intero campo visivo e basta, con la luminosa tessitura dei suoi petali, a riempire di festa lo sguardo dell'artista, e suo tramite il nostro sguardo, per contro non manca di riflettere da pittore intorno a questioni critiche e problemi della contemporaneità. Con una particolare attenzione ai temi ecologici, che dalla sfera strettamente ambientale nel suo caso si estendono a un'idea del disequilibrio, e anche della vera e propria devastazione, di più ampio coinvolgimento e di più stringente ricaduta umana e civile. Infine Lambertucci traspone nelle pagine del suo visibile parlare anche le risposte del suo immaginario a molte delle sollecitazioni che egli riceve dal mondo esterno e che la sua mente elabora in termini visionari, fantastici in accezione simbolica e in molti casi allegorica, non dandosi soluzioni di una qualche marca surreale. Si tratta di percorsi alternativi a quelli conseguenti in termini strettamente logici, che il pittore governa e lucidamente conduce al suo fine, simulando l'abbandono al flusso della fantasia che in realtà è come un sogno a occhi aperti. A un sogno ricorrente e credo da ognuno verificato, quello di volare, di annullare il peso che ci tiene ancorati alla terra, e alla gravità/grevità, alla pesantezza della terra, si ispirano le opere da Lambertucci proposte in questa mostra: la levitazione, più che il volo in ascesa o in discesa, delle candide maschere che diversamente orientate e colte dal basso in fuga prospettica, affollano senza caricarlo l'azzurro cielo; il volo planato di una tornita, direi aerodinamica figura che pare generata dall'aria, ossia agglutinata della materia eterea dell'aria, sulla sintesi morfologica di un paesaggio visto dall'alto e partecipe della leggerezza sospesa di quel moto.

Non c'è il mito di Icaro, dunque la tragica sfida liberatoria, nel sogno del volo al quale si abbandona sovente Giuseppe Lambertucci. C'è semmai quello del Pegaso certo solare e apollineo, nel quale si incarna la virtù della pittura di mettere le ali alla forma per rappresentare un ideale che travalica l'angusto recinto della realtà. Non a caso Lambertucci ha dipinto e inciso una quantità di cavalli anche volanti, comunque trascorrenti con la loro vitalità e la bellezza purificata e tuttavia energica delle loro forme, sulla scena sovente tormentata del mondo.



Nicola Micieli



venerdì 8 marzo 2013

Henri Rousseau - La zingara addormentata-1897-olio su tela

Una delle tele più belle viste durante il mio viaggio di nozze, al Moma di New York...

La "zingara addormentata" di Henri Rousseau e' un soggetto notturno straordinariamente poetico: al chiaro di luna, in un deserto, una zingara addormentata (con al fianco una giara per l'acqua e un mandolino) e un leone che , pur passandole accanto, non la divora. A far da cornice alla scena un cielo di un blu intenso, sul quale si staglia il profilo del leone. La luce della luna ne illumina la criniera ed esalta la variopinta veste della zingara. Si tratta di un soggetto surreale calato in un'ambientazione da sogno, caratteristica tipica di tutta la produzione pittorica di Rousseau.
All'interno del Moma l'opera si trova a pochi passi dalla Notte Stellata di Vincent Van Gogh...in pochissimo spazio tanta meraviglia!
Vi consiglio di farci un salto prima o poi :-)

lunedì 4 marzo 2013

Inaugurazione "Genua Atelier" ♥


Prima di continuare a "regalarvi" opere d'arte ♥...un piccolo spazio pubblicitario :)... 



Finalmente ci siamo!!! Sono felicissima di invitarvi all'apertura del mio Atelier fiorentino, di abiti da cerimonia e da tango argentino. Vi aspetto per un aperitivo in compagnia sabato 23 marzo, in via Aretina 54/R a Firenze, dalle 16:00 alle 20:00.



Non mancate! :) 

domenica 23 dicembre 2012

Palazzo Reale di Capodimonte ♥ Napoli

Buongiorno a tutti e Buon Natale! Era un bel po' che non tornavo in questo blog e ho notato con piacere che le visualizzazioni, invece che diminuire, sono aumentate tantissimo, alcuni giorni anche piu' di 300!!! Ho deciso, quindi, di continuare a scrivere :)! L'anno appena trascorso e' stato il piu' importante della mia vita: e' nato il mio dolcissimo bimbo, Matteo ♥, ed ora e' a lui che dedico tutte le mie attenzioni e il mio tempo. Il primo post dopo questo lungo periodo di silenzio riguarda proprio la prima passeggiata artistica fatta insieme, il giorno del mio compleanno, alla Reggia di Capodimonte, a Napoli. E' una delle quattro residenze fatte costruire dai Borboni durante il Regno delle due Sicilie, insieme al Palazzo Reale di piazza Plebiscito, alla Reggia di Caserta e alla Reggia di Portici. Ospita al suo interno il Museo Nazionale di Capodimonte ed e' circondato da un meraviglioso giardino all'inglese con vista sulla città e sul golfo. Noi ci siamo limitati alla passeggiata in giardino, il Museo l'avevo già visto qualche anno fa e non mi sembrava l'ambiente piu' adatto per un bimbo di due mesi :) (se decidete di andarci, comunque, vi consiglio di non tralasciare niente e dedicare alla visita un'intera giornata, passando prima dal museo, a mente fresca, e poi dal parco, per rilassarvi tra la rigogliosa vegetazione e godere di uno splendido panorama).
Eccoci sul maestoso viale che conduce alla Reggia:




quello che vedete è uno dei due prospetti. Il Palazzo si sviluppa in senso longitudinale, attorno a tre cortili interni comunicanti tra loro. Il rosso dell'intonaco è quello tipico delle residenze napoletane, la pietra utilizzata per le finestre, le paraste e gli altri elementi che scandiscono la facciata è il piperno grigio. La struttura è semplice e caratterizzata da uno spiccato classicismo: due ordini di finestre sovrastate da un mezzanino e da una balconata di coronamento. Fu fatto costruire da Carlo III di Borbone, nel 1738, su progetto degli architetti Antonio Medrano e Antonio Canevari , per ospitare le collezioni d'arte ereditate dalla madre, Elisabetta Farnese. Contemporaneamente veniva costruita anche la Real Fabbrica di Porcellane, che sarebbe rimasta in loco soltanto fino al 1759.



Qui siamo nei cortili interni, comunicanti tra loro mediante imponenti arcate:
 


L'ingresso del Museo Nazionale di Capodimonte è proprio sotto questi portici, sulla destra rispetto al portone di ingresso.


 
 
Ecco il mio tesoro in passeggino! Allora aveva solo due mesi, ora ne ha quasi sei ed è un ometto :)

 
Qui è sulle scalinate del Museo, a respirare un pò di "aria artistica" ;))...
 
 

Torniamo ora all'esterno per fare una passeggiata attorno al Palazzo. Quello che vedete in foto è uno dei due lati corti...

 
 
Proprio in questo punto, guardando all'orizzonte, si vede uno splendido panorama sul golfo di Napoli. Il posto fu scelto dal Sovrano Carlo III proprio per la sua suggestiva posizione sulla città; il progetto iniziale prevedeva una residenza di Corte immersa in una grande riserva di Caccia, poi l'edificio fu adibito principalmente a Museo.





Qui siamo sul retro e questo  è il secondo prospetto...





Il Parco che circonda il Palazzo si dispone  sui cinque vialoni che si dipartono dal portone centrale.


 

La parte del giardino più vicina alla Reggia presenta un aspetto "all'inglese", con una variegata vegetazione e un aspetto selvaggio.



Ecco Dany su uno dei tanti alberi secolari dell'immenso giardino...


 
Se non si è appassionati d'arte si può accedere al parco, gratuitamente, anche solo per trascorrere una piacevole giornata in compagnia di amici, come fanno tante persone del posto.


La nostra prima escursione artistica è stata breve ma piacevolissima :). Spero di poter accompagnare Matteo in tantissime altre passeggiate, artistiche e non :), nel corso della sua vita e auguro a tutti voi di poter vivere le stesse indescrivibili emozioni che ho provato io quest'anno♥.
Buon Natale! :)




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