venerdì 11 febbraio 2011

Bronzino ♥ Pittore e poeta alla corte dei Medici ♥

Ciao amici! :-) Oggi festeggiamo le 10.000 visualizzazioni di questo blog!!! :-) ^_^  Sono molto contenta! Anzi invito chi non l'abbia ancora fatto ad iscriversi, tanto per incrementare un pò anche i lettori ;-)! Stasera ce ne andiamo a spasso per la mostra del Bronzino, tenutasi a Palazzo Strozzi a Firenze dal 24 settembre 2010 al 23 gennaio 2011. Per chi di voi non avesse avuto tempo di visitarla può farlo ora tramite il mio post ;-)! Attraverso le nove sale espositive veniva raccontata la carriera dell'artista: dagli anni della formazione presso la bottega del Pontormo, al soggiorno a Pesaro alla corte dei Della Rovere, per i quali lavorò due anni, sino al suo incarico più importante, a Firenze,  presso la famiglia Medici. Qui diventò il ritrattista ufficiale della corte di Cosimo  I che, apprezzando le sue eccellenti doti di ritrattista, volle che immortalasse tutta la sua discendenza. Delle meravigliose opere presenti in mostra ne ho scelto per voi alcune giovanili, risalenti al suo alunnato presso il Pontormo, e tre splendidi ritratti di donna, del periodo in cui fu ritrattista ufficiale della corte medicea. 
Nella prima Sala troviamo i tondi con i Quattro Evangelisti:


Pontormo, San Giovanni,1525-1528, Firenze, Chiesa di S. Felicita


Pontormo/Bronzino, San Giovanni,1525-1528, Firenze, Chiesa di S. Felicita


Bronzino, San Luca,1525-1528, Firenze, Chiesa di Santa  Felicita


Bronzino, San Matteo,1525-1528, Firenze, Chiesa di S. Felicita

Provengono dalla Cappella Capponi nella Chiesa di Santa Felicita a Firenze e furono commissionati nel 1525 al Pontormo, che li realizzò con l'aiuto del suo allievo "prediletto" ;-)(...vi ricordate? In quella chiesa ci siamo già stati insieme nel primo post, a vedere la bellissima Deposizione!). Pare che la collaborazione tra i due fosse iniziata già qualche anno prima alla Certosa del Galluzzo, dove il maestro era stato chiamato ad affrescare le Cinque storie della Passione  per il Chiostro Grande del Convento (che pure abbiamo già visto insieme) e fu aiutato anche in questo caso dall'amato allievo. L'influenza che il Pontormo ebbe nella sua formazione è chiaramente visibile nella Sacra Famiglia con Sant'Elisabetta e San Giovannino, realizzata  tra il 1527 ed il 1528.

Bronzino, Sacra Famiglia con Santa Elisabetta e San
Giovannino, olio su tavola, cm 101,3 x 78,7
Washington, National Gallery of Art

Nel 1530 il Bronzino si trasferì a Pesaro, dove soggiornò per due anni. Questo fu un periodo altrettanto importante per la sua carriera perchè alla corte dei Della Rovere si trovò a contatto con eccellenti artisti di varia provenienza. I rapporti con il Pontormo però non si interruppero mai e i due rimasero legati per tutta la vita da una profonda amicizia e da affetto reciproco, testimoniato dalle righe scritte dal Bronzino alla morte del maestro, nel 1556:

Tu perso hai 'l figlio, io l'amico, e 'l fratello,
Anzi 'l padre e 'l maestro: or meco rendi
Debito officio a così giusto amore 

Seguono poi i tre splendidi capolavori di cui vi parlavo: i ritratti di Bia De' Medici, Eleonora di Toledo e Lucrezia Panciatichi, esprimenti ognuno un significato diverso e ripettivamente la dolcezza dell'infanzia, il potere terreno e la spiritualità. Risalgono tutti al periodo in cui il Bronzino lavorò a Firenze per Cosimo I De' Medici e testimoniano la sua eccellente capacità di riproduzione del "dato naturale", come lo stesso Vasari osservava nelle Vite de' più eccellenti artisti. La dolcissima bambina della foto sottostante è Bia De' Medici, figlia di Cosimo I , scomparsa a soli cinque anni. Indossa un prezioso abito in seta, tipicamente cinquecentesco, emblema del suo rango. Al collo porta un medaglione dorato con il profilo del padre. Incredibilmente realistica la resa del tessuto dell'abito e delle sembianze della piccola. Il tutto è contornato da uno sfondo di un blu brillante che dà ancora più risalto al soggetto.


Bronzino, Ritratto di Bia, olio su tavola, cm 63,3x 48
Firenze, Galleria degli Uffizi



Nel ritratto sottostante è invece raffigurata la bellissima Eleonora di Toledo, figlia del vicerè di Napoli e sposa amatissima di Cosimo I, insieme al secondogenito Giovanni. Pare che l'opera fosse stata commissionata dalla donna stessa nel 1545 come emblema di fertilità e potere terreno. A quell'epoca infatti aveva dato a Cosimo già quattro figli, tra cui due eredi maschi. La volontà di far ritrarre il secondogenito deriva dall'importanza che questi avrebbe dovuto avere, nei piani del padre, per la dinastia medicea: mentre infatti il fratello Francesco sarebbe succeduto a lui nel governo della città, Giovanni era destinato alla carriera ecclesiastica, per accrescere ulteriormente il potere della famiglia. L'artista descrive con grande attenzione e dovizia di particolari l'abito di Eleonora :-),  simbolo del suo rango.  Si tratta di una preziosissima "gamurra" cinquecentesca in seta bianca ricoperta da motivi a "melagrana" in broccato d'oro bouclé e motivi arabeschi in velluto nero . La "melagrana", presente anche al centro del corpetto, è simbolo di fertilità e unione coniugale. 


Bronzino, Eleonora di Toledo col figlio Giovanni
 1544-45, olio su tavola, 115x 96 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi


Degli stessi anni è il terzo ritratto di donna che vi propongo :-): quello di Lucrezia Panciatichi, moglie di Bartolomeo, scrittore e diplomatico e appartenente ad una delle famiglie di spicco della nobiltà fiorentina. La donna tiene, nella mano sinistra, un libro di preghiere alla Vergine, di cui si intravedono alcune righe. L'abito e i gioielli sono descritti con la stessa precisione e perizia dell'opera precedente ma qui, ciò che sembra prevalere, è la dimensione spirituale del soggetto. L'elegante donna, infatti, è raffigurata al centro di una nicchia scura simile a quella in cui il Bronzino aveva collocato il Cristo Crocifisso, dipinto in quegli anni per i due coniugi. La  catena d'oro che ne percorre la scollatura riporta l'iscrizione, ripetuta svariate volte per tutta la sua lunghezza:

...sans fin amour dure sans...   

"L'amore dura, senza fine..."  con riferimento all'infinito amore di Dio per gli uomini.


Bronzino, Ritratto di Lucrezia Panciatichi, 1543-45
olio su tavola, cm 102x 83,2, Firenze, Galleria degli Uffizi

Il nostro breve giro per la mostra è finito e spero vi sia piaciuto! Volevo ricordarvi, poi, di andare a far visita anche a Lady Catherine, che è tutta sola nel suo blog :-)))   :www.ladycatherinecaprices.blogspot.com ...su iscrivetevi anche a quello! Per il momento vi saluto e vi auguro un buon week end...mi farò viva presto! :-)
Bye

2 commenti:

maria ha detto...

ma come si fa non appassionarsi all'arte...
aspetto la galleria dell'accademia...............non te ne scordare!!!!!!!

myladycatherine ha detto...

certo che non me ne scordo...dopo tutte quelle foto "rubate" :-))

Visualizzazioni totali